—> NUOVA COLLEZIONE STAMPE 2023

Non vogliamo crederci ma il cambiamento climatico è una realtà, ora!

Quante volte al giorno sentiamo nominare il concetto di cambiamento climatico? Spesso si abusa di queste parole ed ancora più spesso se ne fa un uso strumentale. Ma non possiamo più fare finta che la cosa non riguardi la nostra realtà, il nostro cortile, la nostra vita.

Come fotografo professionista, mi trovo ogni settimana a documentare il paesaggio e dopo anni di lavoro mi rendo conto di come i miei reportage abbiano fotografato il cambiamento in divenire, come una time line in cui scorrono gli anni invece che i minuti. Le fotografie diventano fotogrammi di un timelapse che racconta la trasformazione del territorio.

Fino a 10 anni fa, andare in montagna da dicembre a maggio era un’avventura, un viaggio nell’inverno mediterraneo che pur se mite offriva l’emozione di paesaggi innevati, praterie che mi facevano sognare di essere in paesi lontani, montagne che erano per me come le Montagne Rocciose del Colorado e boschi di cristallo come in Alaska. Ma le cose sono cambiate e molto in fretta.

Già nell’ultimo anno ho assistito ad un anomalo succedersi delle stagioni: un’estate quasi infinita, tramonti rossi tra la sabbia del deserto, cieli bianchi per mesi. Poi l’autunno che aspettavo è arrivato ed è durato pochissimo, i boschi hanno subito perso il colore e le foglie sono cadute in anticipo alle alte quote, mentre poco più a valle la vegetazione continuava a sembrare attiva, conservando un pò di verde anche fino a dicembre.
Poi le prime nevicate hanno offerto l’effimera illusione di una normalità, dissolta presto sotto l’azione vento caldo di scirocco che per settimane ha scaldato le valli e le montagne.

Nei primi giorni di questo caldo inverno ho realizzato un reportage sull’Alto Piano di Campo Imperatore; un luogo che in questo periodo dell’anno è coperto di neve e le montagne sono come grandi pandori inzuccherati.
La scena che mi sono trovato a fotografare mi ha lasciato molta tristezza, nostalgia e un senso di impotenza contro questa metamorfosi del territorio che sembra inarrestabile. L’angoscia di un futuro incerto e rovente mi ha tenuto compagnia mentre scattavo le fotografie ed ha inspirato il mio lavoro. Ho voluto realizzare immagini drammaticamente realistiche.

La neve resiste solo alle alte quote, mentre le praterie sono di un colore tra il giallo e l’ocra, lontanissimo dalla nostra idea di inverno. Le temperature sono miti e se anche un pò di neve cadrà nei prossimi mesi ed il freddo gelerà le acque, forse non sarà sufficiente a rigenerare il ciclo delle stagioni come lo ricordavamo.

Il paesaggio sta cambiando e sento la responsabilità di documentare il lento cataclisma, nel mio piccolo, con delle fotografie.

Il reportage fotografico a Campo Imperatore

Il 3 Gennaio 2023, nelle ore pomeridiane, ho attraversato l’intera piana di Campo Imperatore, dal Valico di Capo la Serra al bivio per l’osservatorio, bivio che inspiegabilmente ho trovato sbarrato anche in totale assenza di neve; ulteriore atto di beffa nei confronti dei cittadini che dovrebbero essere liberi di circolare sul territorio.
Ho fotografato in veste insolita il paesaggio che più di altri ho imparato a conoscere in questi anni di fotografia. Ecco quello che ho trovato.

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“L’inverno sparito” del GRAN SASSO

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